Miniatura della battaglia di Agincourt (XV sec.) |
Quella che proponiamo un 'altra “freccia” da aggiungere al nostro bagaglio culturale e che ci aiuterà a crescere ancora di più nella conoscenza di ciò che fa parte delle nostre origini...........
Quanto segue è tratto da "L'arco nelle battaglie" curato ed edito dalla rivista le "News di Freccia".
“Due modi sono di questione, l’ uno per disputazione, quando legittimamente si cerca il dovere di ciascuno, l’ altro per forza, quando con armi si combatte quale sia la potenza magiore. El primo modo è proprio degl’ huomini, il secondo è in tutto bestiale et crudo; necessario è però ricorrere all’ ultimo quando non si può usare il primo. Per questo si de’ fare impresa di guerra acciò che sanza iniuria si viva in pace”.
Così nel 1434 scriveva il fiorentino Matteo Palmieri motivando le ragioni delle guerre nel suo trattato “Vita Civile”, permeato degli ideali umanistici dell’ uomo che assurge alle più alte cariche non per diritto di nascita, ma per propria virtù e capacità. Motivo questo che riprendeva il pensiero di Appio Claudio “il Cieco”, insigne politico e letterato romano membro dell’ antica gens Claudia, per il quale “faber est suae quisque fortunae”, ovverosia “ognuno è artefice della propria fortuna”.
Dello stesso avviso, riguardo alla visione dell’ arcieria, era Roger Ascham il quale nel suo “Toxophilus” afferma che anche l’ uomo più forte se non si esercita assiduamente in tale pratica, “tira nel modo più sgraziato ..... tutt’ al più una freccia o due”.
Così nel 1434 scriveva il fiorentino Matteo Palmieri motivando le ragioni delle guerre nel suo trattato “Vita Civile”, permeato degli ideali umanistici dell’ uomo che assurge alle più alte cariche non per diritto di nascita, ma per propria virtù e capacità. Motivo questo che riprendeva il pensiero di Appio Claudio “il Cieco”, insigne politico e letterato romano membro dell’ antica gens Claudia, per il quale “faber est suae quisque fortunae”, ovverosia “ognuno è artefice della propria fortuna”.
Dello stesso avviso, riguardo alla visione dell’ arcieria, era Roger Ascham il quale nel suo “Toxophilus” afferma che anche l’ uomo più forte se non si esercita assiduamente in tale pratica, “tira nel modo più sgraziato ..... tutt’ al più una freccia o due”.
L’ origine dell’ arco risale agli albori della civilta........ per continuare a leggere clik qui.
Tratto "L'arco nelle Battaglie" a cura della rivista "Le news di Freccia"
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