Il Friuli rivive il giorno dell' Epifania, emozioni affondate nei percorsi profondi della storia, affidate appena a un filo sottile di memoria, inscritte nell' aria cristallina che scende dalle alte valli delle Prealpi, profumata di neviscio, di erbe, di scaglie di pino. Al mattino le rievocazioni della Messa dello Spadone e della Messa del Tallero animano , con la suggestione dei cortei colorati, dei gesti e dei canti rituali, la perfetta scenografia di CIVIDALE e GEMONA, magicamente restituite all' atmosfera fastosa e severa del Patriarcato aquileiense. Sul far della sera, a TARCENTO, risplende da Coia il Pignarùl Grant; ed ecco si accendono, a gara, i fuochi dei falò sulle colline, e mentre le fiamme si lanciano verso il cielo, vincendo la notte e il freddo, la gente trae ancora auspici per l'anno che inizia. Come in un sortilegio luminoso e forte, ci cattura l'evocazione delle splendenti tradizioni medioevali ci affascina la magia viva del fuoco, simbolo del sole che riprende forza e vigore dopo la consunzione dell' inverno e rianima a nuova vita le erbe, gli animali, gli uomini. Domani torneranno nel vortice di un tempo non sempre umano, ma ci scalderà ancora un poco il cuore la luce della grande epifania friulana.
Tutte le informazioni e i programmi nel sito: www.epifaniainfriuli.com.
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