martedì 1 febbraio 2011

Le Letture di Febbraio


TITOLO: La sposa normanna
Autore: Carla Maria Russo
Edizioni: PIEMME
Con il romanzo recensito nel mese di gennaio. ..... ho voluto presentare, a chi segue questo blog, il periodo storico appena antecedente la nascita di quella figura di uomo illuminato che volle e riuscì a stupire il mondo, e ancora oggi, 800 anni dopo, riesce a stupire chi ancora non lo conosce; parlo di Federico II° di Svevia Re e Imperare.
Con questo romanzo inizia il nostro viaggio nella vita di Federico II di Svevia attraverso quel mezzo secolo che sconvolse positivamente il mondo della cultura dell'arte e della politica.
Se attraverso la lettura dei romanzi che andrò a presentarvi, anche nei mesi a seguire, riuscirete solo a focalizzare la figura “illuminata” e colta di quest'uomo che è passato alla storia con il sopranome appropriato di STUPOR MUNDI allora vedrò tramutato in grande soddisfazione questo mia piccola e semplice esposizione.
Inizieremo a conoscere Federico II° cominciando da questo romanzo che narra la storia della sua nascita attraverso le vicissitudini di sua madre Costanza d'Altavilla. Cercherò, per quanto mi è possibile, di introdurvi piacevolmente alla lettura di questo “intrigante” romanzo in cui l'autrice dimostra una straordinaria capacità di utilizzare i documenti storici con il necessario rispetto per il loro reale contenuto e solo di tanto in tanto si concede qualche licenza letterale per rendere più umana e più affascinante questa grande donna del nostro lontano Medioevo.
Dico spesso, e qui non voglio assolutamente ripetermi, che “dietro dietro ogni uomo è sempre nascosta una grande donna che lo innalza allo sguardo della società e della storia” ed è la storia stessa, per mezzo dei sui documenti che dimostra la grandezza e l'importanza della figura della donna nella vita quotidiana e una di queste è Costanza d'Aragona.


In Breve.......1185. L'incantevole e grandiosa Palermo, crogiuolo di tante culture, splendente dei suoi palazzi e dei suoi preziosi mosaici, è pronta ad accogliere la sua nuova regina. Costretta a rinnegare i voti, Costanza d’Altavilla, l’ultima erede della dinastia normanna che guida il Regno di Sicilia, viene data in sposa a Enrico di Svevia, figlio dell’imperatore Federico e più giovane di lei di circa undici anni. Un matrimonio dettato dalla ragion di Stato che dovrà essere coronato dal concepimento di un erede al trono. Ma mentre il figlio tanto sospirato tarda ad arrivare, la fragile e bella Costanza deve lottare contro nemici potentissimi, primo fra tutti Gualtieri di Palearia, ministro dell’imperatore, che soffia sul fuoco della gelosia di Enrico per distruggere la donna e conservare la sua enorme influenza. Quando finalmente il piccolo Federico vedrà la luce, la madre dovrà far di tutto per proteggerlo dalle innumerevoli insidie che lo minacciano. Fino a quando, divenuto ragazzino, non sarà in grado egli stesso di sbarazzarsi dei suoi implacabili nemici, rivelando quelle doti che faranno di lui un grande imperatore.

Una Pagina dopo l'altra..... Costretta dalla ragion di stato ad abbandonare il convento, Costanza d'Aragona rimase suora nel cuore per sempre.
“Suor Maria Veronica si alzò dal giaciglio e aprì la piccola imposta della cella. L’alba tingeva di rosa un cielo limpido e terso che annunciava un’altra giornata tiepida, sebbene fosse novembre inoltrato. Sorrise, grata a Dio per averla fatta nascere a Palermo.”

Il romanzo di Carla Maria Russo comincia proprio dal momento in cui Costanza, che è in convento da molti anni, viene richiamata di nuovo a corte perché deve sposare il figlio dell'imperatore Federico Barbarossa per poter salvare l'integrità del regno dei Normanni di Sicilia e Napoli, privo di un erede autorevole ed esposto alle mire espansionistiche del papa e dell'imperatore stesso.
Costanza ha superato la trentina, ma si spera possa avere un erede che riunisca nella sua persona le due corone e blocchi il tentativo del papa di fare intervenire in Italia il re di Francia.
Costanza è bellissima e, nello svilupparsi della trama sempre incalzante e resa dalla scrittrice con un linguaggio fresco ed efficace, scopriamo che non è refrattaria al mondo come ce la presenta Dante. Il motivo per cui si è fatta suora sembra più il desiderio di sfuggire alle voglie del fratellastro e perché nutre un amore impossibile per un aristocratico di rango inferiore.
Costretta dal nipote a divenire regina di Sicilia chiede a Dio un segno del suo volere. Non vuole essere considerata spergiura come le sibila in faccia il messo del papa che sarà il suo peggiore nemico. Come regina parte per Milano dove incontrerà Enrico il suo sposo. Federico vuole che le nozze si celebrino nella città lombarda per sottolineare la riconciliazione con i comuni della Lega Lombarda, una volta suoi acerrimi nemici. E' il primo di alcuni lunghi viaggi che sarà costretta a fare nella sua vita di sovrana. Il matrimonio è un legame infelice perché il giovane principe la tratta come una donna da poco, le rifaccia continuamente la sua età avanzata e la sua sterilità. La morte di Federico peggiora la situazione perché il nuovo imperatore si muove con ferocia e incapacità nei confronti dei sudditi normanni e fa scoppiare una rivolta capitanata da Tancredi, nipote di Costanza e ben visto dal papa.

Costanza viene in Italia col marito che la disprezza pubblicamente, ma è attratto dalle sue grazie mature e non la vuole lasciare in Germania. Con uno stratagemma la donna è rapita dal nipote e per un po' vive a Palermo, formalmente prigioniera di Tancredi che si è proclamato re di Sicilia, ma in realtà riverita e stimata da tutti come la vera regina. Ritornata sotto il controllo del marito è costretta a tornare in Germania dove finalmente resta incinta. Enrico, tornato in Italia per domare con ferocia la rivolta, non crede alla sua futura maternità e la tratta da spergiura. Costanza riparte per l'Italia e a Jesi dà alla luce un figlio maschio (il futuro Federico II) che lei chiama Costantino perché lo vorrebbe tutto per sé: è il segno che Dio le ha finalmente inviato!
Bellissima, nello scorrere del racconto la scena del parto con le donne del paese che l'aiutano e la proteggono. Ma Enrico la costringe a raggiungerla in Sicilia perché ha scoperto una sua lettera inviata al vecchio spasimante e l'accusa di tradimento.
Per fortuna il giovane sovrano muore e Costanza con uno stratagemma riprende il figlio che lascerà orfano all'età di tre anni nelle mani del suo nemico che, però, come emissario del papa è l'unico che lo può proteggere.
Il romanzo si conclude con Federico che prende il potere a 14 anni dopo aver trascorso gli anni della sua infanzia in una Palermo tollerante abitata da siciliani, normanni, arabi e ebrei.
Il pregio del libro, come ho esprezzo all'inizio di questa esposizione, sta nella capacità della autrice di utilizzare i documenti storici con sostanziale rispetto e solo di tanto in tanto concedersi qualche licenza narrativa che rendere più umana e più affascinante questa grande la storia di questa grande donna del nostro lontano Medioevo.

Riferimenti esterni:
Dante Alighieri nel terzo canto del paradiso così parla di Costanza d'Altavilla facendola presentare da Piccarda_Donati, nobile che scelse e poi, per altri motivi, fu costretta come Costanza d'Altavallia ad abbandonare la vita monastica.........

E quest'altro splendor, che ti si mostra
dalla mia destra parte, e che s'accende
di tutto 'lume della spera nostra,

ciò ch'io dico di me, di sé intende:
sorella fu :e così le fu tolta
di capo l'ombra delle sacre bende.

Ma poi che pur al mondo fu rivolta
contra sua grado,e contra buona usanza,
non fu dal vel del cuor giammai disciolta.

Questa è la luce della gran Costanza,
che del secondo vento di Soave
generò 'l terzo, e l'ultima possanza."

Breve storia di Costanza d'Altavilla.
Conosciuta anche come Costanza di Sicilia (Palermo, 2 novembre 1154Palermo, 27 novembre 1198), era figlia di Ruggero II. Regina di Sicilia e Imperatrice (come moglie di Enrico VI di Svevia) fu madre di Federico II di Svevia.
Costanza che inizialmente aveva manifestato interesse per la vita monastica, successivamente, grazie all'interessamento di Guglielmo II di Sicilia (Guglielmo il Buono), ella sposò a Milano il 27 gennaio 1186 Enrico VI di Svevia figlio dell'imperatore Federico il Barbarossa.
Nota economica ma non solo formale è l'ammontare della dote della sposa che ammontava a 14 tonnellate d'oro. Enrico (1165) era di circa undici anni più giovane di Costanza. Con l'unione gli intenti dei principali fautori erano chiari: Guglielmo aveva l'interesse a mantenere salda la dinastia, oramai in declino, rafforzandola con l'ingresso degli Svevi, allora in ascesa, mentre Federico il Barbarossa ambiva fortemente ad ampliare l'impero inglobando proprio l'Italia.
Per ulteriori informazioni sulla madre di Federico II continua a leggere qui.

1 commento:

  1. E' un libro che ho letteralmente divorato, una pagina di storia affascinante, un susseguirsi di intrighi e alleanze, spie e doppi giochi, una donna che dovrà anticipare con astuzia le astuzie che la vogliono morta e che in seguito alla nascita dell'erede al trono morto anche il figlio.
    Una Palermo popolare e cosmopolita, dove diverse etnie convivono e hanno un'unica fedeltà verso la corona degli Altavilla. Il piccolo Federico viene protetto e allevato come l'ultimo degli straccioni nei vicoli e nelle case dei più poveri, la sua straordinaria intelligenza e versatilità saranno il suo carisma principale e riuscirà appena 14enne a riprendersi il trono senza un esercito.
    Un unico difetto a mio avviso, troppo breve.

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