Federico II entra in Cremona col Carroccio |
Dopo quindici giorni di stasi, gli imperiali elaborano una strategia per sbloccare la situazione: fingono di battere in ritirata, inducendo anche i nemici a smobilitare le postazioni. Tornando verso Milano, le truppe dei Comuni si accampano presso Cortenuova. Avvertiti al momento propizio, con segnali di fumo, dai comuni ghibellini alleati con loro, i soldati imperiali, con in testa gli arcieri saraceni, attaccano di sorpresa le truppe della Lega, che riescono comunque a difendere strenuamente, fino al calar delle tenebre, il proprio Carroccio.
L'alleanza di comuni italiani venne comunque sconfitta sconfitta e gli imperiali catturarono molti prigionieri, anche se questo non pose fine alla loro ribellione.
All'alba del 28 novembre Federico II entrò a Cortenuova e ordinò alla cavalleria di lanciarsi all'inseguimento dell'esercito in rotta.
I bergamaschi massacrarono selvaggiamente i milanesi ed i bresciani che cercavano di lasciare frettolosamente il campo di battaglia, ormai senza più nemmeno combattere.
L'alleanza di comuni italiani venne comunque sconfitta sconfitta e gli imperiali catturarono molti prigionieri, anche se questo non pose fine alla loro ribellione.
All'alba del 28 novembre Federico II entrò a Cortenuova e ordinò alla cavalleria di lanciarsi all'inseguimento dell'esercito in rotta.
I bergamaschi massacrarono selvaggiamente i milanesi ed i bresciani che cercavano di lasciare frettolosamente il campo di battaglia, ormai senza più nemmeno combattere.
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