E' intenzione della nostra compagnia preparare una evento forse per molto in può fuori dal normale ambito della classiche gare tra arcieri: stiamo aspettando le autorizzazioni per programmare per il mese di Aprile- Maggio 2012 una gara di Flight Shooting..... Lo scorso anno, alcuni di noi avevano partecipato alla gara organizzata dalla compagnia 07LION di S. vito al Tagliamento.... e dobbiamo dire che tanta è stata la nostra soddisfazione a partecipere a questo (per noi) nuovo gioco che vogliamo organizzarlo per riunire intorno a noi gli amici di ieri (e quello di domani).
Aprile 2011 - La disfida di Rosa |
In attesa che questo evento prenda forma eccovi alcune informazioni su questa particolare disciplina di tiro con l'arco.
L'articolo che segue è stato tratto dal sito degli Arcieri di Misa.
Oltre ogni limite
Freccia con profilo barilato. |
Nel Campionato americano
Nella descrizione generale di questa disciplina
sportiva voglio evitare per ragioni personali e logistiche il discorso
riguardante l’arco ricurvo speciale, il compound, l’arco podalico
e la balestra (attrezzi capaci di lanciare una freccia ad una distanza
compresa tra i 1000 e i 2000 metri), preferendo invece rimanere nell’ambito
degli archi cosiddetti tradizionali, vale a dire l’arco storico
semplice (costruito in solo legno); l’arco in legno rinforzato
sul dorso con tendine; l’arco composito in legno con tendine e
corno e il longbow e ricurvo moderni, laminati in legno con fibra di
vetro o carbonio. Nel Campionato americano, riconosciuto valido anche
come Campionato del mondo, questi archi vengono suddivisi nei seguenti
libbraggi: categoria fino a 35 libbre; categoria fino a 55 e categoria
illimitata oltre le 50 libbre.
Esempio di alzo troppo orizzontale. |
Esempio di un alzo troppo verticale. |
La lunghezza dei tre tipi di arco storici (che
negli States vengono chiamati primitivi) è a libera scelta, per
cui dovrete mirare all’uso di un arco decisamente corto, nonostante
la sua costruzione risulterà condizionata in parte dal libbraggio
richiesto e in parte dai materiali impiegati che dovranno essere obbligatoriamente
naturali e quindi più soggetti al rischio di fratture. Indipendentemente
dal materiale adottato per la preparazione delle corde (sintetico per
archi moderni e naturali per quelli storici), dovrete mettere in atto
gli stessi principi costruttivi per ottenere il massimo rendimento.
Il mio consiglio pertanto è questo: preparate le corde del vostro
arco in modo che siano il più possibile sottili, controllando
nel corso degli allenamenti la loro integrità e sostituendole,
specialmente se il filato è naturale, al primo segnale di cedimento.
Una corda che si rompe può infatti compromettere la struttura
dell’arco, quindi fate attenzione: sottile ma non troppo! Molto
importante, poi, è il brace... nessuna tabella può dirvi
qual è quello giusto, solo dopo una serie di numerose prove stabilirete
con certezza la lunghezza ottimale della corda per ottenere la maggior
gittata. Procedete quindi così: preparate una decina di frecce
uguali tra loro e alcune corde di diversa lunghezza, confezionate con
lo stesso materiale e aventi lo stesso numero di fili. Iniziate una
serie di volée usando la corda più lunga o la più
corta (come preferite), annotando con carta e penna le distanze raggiunte
nei lanci, considerando la freccia caduta più lontano ma anche
quella più vicino a voi. Dopodiché ripetete la serie di
lanci più volte e confrontate i risultati differenti fra le varie
volée. Ad esempio, nella prima volée si è toccata
la distanza massima di 150 metri e la minima di 130; nella seconda una
distanza massima di 155 metri e una minima di 135; nella terza una distanza
massima di 152 metri e una minima invece di 138.
Armare l’arco con una seconda corda
Esempio di alzo corretto. |
Nelle competizioni sono consentite sei frecce
Come saprete, nessuna freccia anche se costruita
in serie si comporta in volo esattamente come le altre. Nelle competizioni
di flight shooting, il numero consentito è di sei, per cui dovrete
operare un’ulteriore selezione, provandole e riprovandole per trovare
le sei migliori da utilizzare in gara. In un tempo abbastanza breve
giungerete alla conclusione voluta per le frecce di alluminio-carbonio
reperibili in commercio e previste per le versioni di arco moderno ricurvo.
Per quanto riguarda invece le frecce in legno, imposte negli altri tipi
di arco, la ricerca sarà di certo più laboriosa, ma anche
più interessante, dato che la preparazione di queste frecce dipenderà
in gran parte da voi. Procuratevi aste di cedro della migliore qualità,
mantenendo la parte centrale del diametro originale e rastremandone
l’estremità per rendere il loro profilo barilato: la forma
che ne deriva consentirà di effettuare un volo più aerodinamico
permettendole, di conseguenza, una maggiore gittata. Non dimentichiamo
che i Turchi, maestri nella specialità di tiro in lungo, furono
i primi a capire e a mettere in pratica questo tipo di accorgimento.
Tenete presente un particolare tecnico di grande importanza... il baricentro
non dovrà mai essere davanti al centro geometrico, bensì
leggermente spostato verso la cocca, in modo che la freccia durante
il volo tenderà il più possibile a puntare verso il basso.
Le qualità del legno, anche se della stessa specie, risultano
a parità di misura e volume diverse per peso e struttura. Quindi,
nell’intento di selezionare sei frecce, preparatene una serie di
almeno venti, numerandole sempre in maniera progressiva.
La freccia al centro è quella che ha registrato l’impatto ottimale. |
Il pennaggio delle frecce
Affrontiamo ora il problema del materiale che
ricopre il pennaggio delle frecce. Nelle aste in alluminio-carbonio
sarà bene usare materiale plastico il più possibile rigido
e sottile. Ottima, in tal caso, è la flonite, anche se in questo
contesto i vari esperimenti serviranno a stabilire quali saranno il
profilo e la superficie delle alette direzionali più adatte al
raggiungimento del nostro scopo.
Un disegno di forma parabolica assicurerà
ai timoni il massimo rendimento aerodinamico. A riguardo, la grandezza
dovrà risultare il compromesso fra il minimo attrito creatosi
sull’aria e la necessaria stabilità della freccia in volo.
In sostanza, superficie ridotta sì, ma
anche in questo caso non troppo! Sta a voi trovare il meglio. Il discorso
non cambia per le penne naturali che verranno fissate sulle aste di
legno, sempre che abbiate l’avvertenza di incollarle comunque il
più vicino possibile alla cocca. Come ultima cosa, prendiamo
in esame la posizione di tiro: se non si esegue un rilascio pulito,
se non si sfrutta in trazione la freccia fino agli ultimi millimetri
della sua lunghezza, ma soprattutto se l’inclinazione dell’alzo
risulta errata, tutta la preparazione effettuata in precedenza sarà
inutile e i vostri sforzi vanificati. Tendere un arco, alzando il braccio
che l’impugna esattamente a 45° di inclinazione e scoccare
una freccia è praticamente impossibile. Posso però suggerire
un metodo che vi aiuterà ad avvicinarvi molto alla posizione
geometrica voluta. Piantate sul terreno d’allenamento un’asta
di legno di circa tre metri, controllando che sia perfettamente verticale
con l’aiuto di una bolla o di un filo a piombo. A questa poi ne
sarà fissata un’altra di uguale lunghezza, formando con
la prima un angolo di 45°. Mettetevi ora di fianco a questo attrezzo
sulla linea di tiro: a questo punto occorrerà l’aiuto di
un amico che, ponendosi a qualche metro da voi, avrà il compito
di verificare il parallelismo, traguardando la freccia con l’asta
di legno inclinata, correggendovi così l’alzo prima che
avvenga la scoccata.
Se avete la fortuna di avere nelle vicinanze un
muro, tracciate su questo una riga con un gessetto, oppure in prossimità
di alberi tendete una corda, meglio se colorata perché sia ben
visibile e ovviamente a 45°. L’importante è creare
un riferimento sicuro. Si tratta di un accorgimento che sarà
solo provvisorio, dato che dopo una buona dose di allenamenti, sorretti
da una buona dose di volontà anche da parte dell’amico assistente,
la vostra posizione verrà mentalmente automatizzata e potrete
in seguito verificare che istintivamente l’alzo assunto varierà
di poco dall’inclinazione geometrica ottimale. Durante la fase
di recupero, infine, constaterete che le frecce conficcate sul terreno
con un angolo di 45° saranno quelle che avranno percorso la maggiore
distanza. Una freccia che al termine del volo finirà in posizione
troppo perpendicolare al suolo, o troppo inclinata con il retro verso
il basso, risulterà una freccia perdente. Per ora non ho altri
consigli da darvi, se non quello di provare a mettere in pratica quello
che vi ho descritto, integrandolo magari con qualche vostra idea. Ognuno
di voi può contribuire, visto che la sperimentazione non ha mai
fine. State pur certi che perseverando andrete con gioia a raccogliere
le frecce sempre più lontano.
Luciano Cecili
E se pensate che per i nostri amati archi storici possa essere preclusa ogni partecipazione a queste gare con risultati di rilevo guardate questo video, e verificate la lunghezza del tiro misurata con un apparecchi laser (a fine filmato).
E se pensate che per i nostri amati archi storici possa essere preclusa ogni partecipazione a queste gare con risultati di rilevo guardate questo video, e verificate la lunghezza del tiro misurata con un apparecchi laser (a fine filmato).
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