IL FRIULI MEDIOEVALE

Breve cronistoria  del Friuli Medioevale
  • 452 Cade, per mano di Attila re degli Unni, Aquileia (UD), una delle più importanti metropoli dell’impero romano.
  • 476 Il generale erulo Odoacre depone l’imperatore  Romolo Augustolo ( l’ultimo dell’impero romano d’occidente ) e si  proclama re d’Italia.
  • 489 Gli Ostrogoti provenienti dalla Pannonia sotto  la guida di Teodorico invadono il Friuli e sconfiggono facilmente la  resistenza di Odoacre. Le cronache del tempo parlano del nuovo regno  gotico come un periodo di gravi carestie, inasprimenti fiscali, dissidi  tra latini e barbari.
  • 535-553 Le guerre gotiche pongono fine al regno dei Goti ed istaurano nella penisola l’amministrazione bizantina.
  • 568 I Longobardi, provenienti dalla Pannonia e  guidati dal re Alboino invadono il Friuli. La loro invasione avvenne lentamente e senza incontrare alcuna resistenza armata; un invasione  molto differente dalle precedenti, le quali avevano invece lasciato dietro a se morte e rovine. In breve tempo i Longobardi si impadronirono di gran parte d’Italia; Forum Iulii ( Cividale del Friuli ) diviene capitale del Ducato del Friuli, il primo in Italia.
  • 568-776 Per 208 anni la storia del Friuli si confonde con quella dei Longobardi. Il primo secolo coinciderà con un periodo di lotte, congiure, di instabilità politica e dalle incursioni degli avari e slavi; il secondo sarà invece un periodo di forte sviluppoeconomico, politico, culturale ed artistico. Le vicende di questo periodo sono brillantemente narrate da Paolo Diacono ( morto nel 799 ) nel suo libro Historia Langobardorum (che consigliamo vivamente di leggere ).
  • 776 Carlo Magno, re dei Franchi, invocato da Papa Adriano I minacciato dal re longobardo Desiderio, entra in Italia con tutto il suo esercito e sconfigge i Longobardi. Il Ducato del Friuli, primo ad essere costituito, sarà l’ultimo a cadere. Nonostante la sconfitta l’eredità etnica e culturale lasciata dai Longobardi non sarà mai cancellata.
  • 776-899 Il dominio franco non riuscì a creare condizioni di stabilità nonostante le particolari cure che lo stesso Carlo Magno dedicò al Friuli. In questo periodo tornerà a rifiorire la città di Cividale, adesso chiamata Civitas Austriae e non più Forum Iulii, termine che invece andrà ad identificare il nome dell’intera regione.
  • 899-952 Il Friuli subisce la più lunga e devastante invasione per mano degli Ungari. Provenienti da una zona compresa tra il Volga e gli Urali arrivarono a spingersi prima in Germania quindi in Italia. Le loro invasioni non avevano carattere stabile, si trattavano bensì di rapide incursioni che lasciavano dietro a se incendi, morti e rovine. Le conseguenze delle invasioni ungare furono fatali per il Friuli: spopolamento della regione, interruzione delle vie di comunicazione, abbandono delle attività produttive.
  • 952-1019 Dopo la vittoria sugli Ungari da parte di  Enrico duca della Baviera e della Carinzia, fratello di Ottone I (futuro imperatore), il Friuli, ridotto a semplice comitato, viene incorporato
    alla marca veronese (955 circa). Nel 989 viene quindi annesso al ducato
    di Carinzia.
  • 1019-1077 Viene avviata, per mano del patriarca di  Aquileia, la rinascita materiale e spirituale del Friuli. Questo processo, che porterà al riconoscimento giuridico da parte dell’imperatore dello stato patriarcale, rappresenta uno degli esempi più noti di compartecipazione tra chiesa e società, tipici del periodo medievale.
  • 1077 A Pavia il 3 aprile del 1077 l’imperatore Enrico IV concede al patriarca Sigeardo l’investitura feudale con prerogative ducali su tutta la contea del Friuli. E’ l’atto di nascita dello stato patriarcale friulano; con questo atto il Friuli riacquistava la sua integrità territoriale e la sua autonomia politica. Nonostante non si trattasse di un vero stato sovrano, l’esempio friulano rappresenta una delle forme più mature di organizzazione politica unitaria ed accentrata sorte in Europa nel Medioevo.
  • 1077-1204 I successori di Sigeardo si mantennero fedeli alla politica di Enrico IV e poi del figlio Enrico V facendo dello stato friulano la pedina avanzata della politica imperiale in Italia. All’unità territoriale dello stato friulano ( alla fine del XII secolo lo stato più ampio e compatto dell’Italia settentrionale ) viene ad affiancarsi anche un unità etnica-culturale tale da poter essere ormai definita semplicemente “friulana”.
  • 1204-1251 E’ il periodo di massimo splendore del patriarcato; il Friuli mai come in questo periodo raggiunse tanta
    autonomia e prestigio nella politica estera. Sotto il patriarcato di
    Volchero ( 1204-1218 ) grande impulso fu dato ai traffici commerciali ed
     alle attività produttive, fu migliorata la rete viaria e brillante fu
    anche l’attività culturale. A Volchero successe il patriarca Bertoldo (
    1218-1251 ) il quale ebbe fin dall’inizio un occhio di riguardo per la
    città di Udine che in breve tempo passò da piccolo villaggio a
    metropoli. Le mire di conquista dei ghibellini Ezzelino III da Romano e
    Mainardo III, conte di Gorizia, costrinsero il patriarca a cercare aiuto
     nel partito avversario ( quello guelfo ) alleandosi con Venezia e con
    il duca di Carinzia.
  • 1251-1334 Il Friuli divenuto elemento di forza della lega Guelfa si avviò ad un lento ma inesorabile declino. Il patriarca non riuscì più aconservare la coesione tra i comuni friulani e frequenti divennero i tradimenti, le congiure e le lotte tra vassalli; il conte di Gorizia divenne il principale avversario dell’autorità patriarcale.
  • 1334-1381 Grazie ad un grande sforzo dei patriarchi viene nuovamente dato lustro e prestigio allo stato friulano, ma il successo dei loro propositi fu parziale e temporaneo. Per questa nuova operosità si deve molto al patriarca Bertrando ( 1334-135 ) che amato dal popolo, conseguì numerosi successi sul piano militare e diplomatico senza mai trascurare i suoi doveri di vescovo. Il 6 Giugno del 1350, ormai novantenne fu ucciso da una congiura guidata dal conte di Gorizia e dal comune di Cividale. Il patriarca Marquardo di Randeck ( 1365-1381 ) passò invece alla storia per aver promulgato ( 11 giugno 1366 ) la Costituzione della Patria del Friuli ( Constitutiones Patriae Foriiulii ) base del diritto friulano fino alla caduta della repubblica veneta.
  • 1381-1420 E’ il periodo della decadenza dello stato patriarcale principalmente causato dal uno spirito di “fazione”, odio e vendetta tra i comuni friulani, in particolare tra quelli di Udine e Cividale, lite che assunse proporzioni internazionali. Con Cividale si schierarono gran parte dei comuni friulani, i carraresi, Padova ed il Re d’Ungheria; con Udine si schierò invece Venezia. Nel 1411 il Friuli  divenne campo di battaglia per l’esercito imperiale ( schierato con Cividale ) e quello veneziano ( schierato con Udine ). Nel dicembre del 1411 l’esercito dell’imperatore si impadroniva di Udine; il 12 luglio 1412 veniva nominato nel Duomo di Cividale il patriarca Ludovico di Teck ( questa fu l’ultima cerimonia del Sacro Romano Impero in Friuli ). Il 13 luglio 1419 i veneziani occuparono però Cividale e si prepararono alla conquista di Udine. Il 7 giugno 1420 dopo una strenua difesa, l’esercito veneziano entrò anche nella città di Udine; subito dopo cadevano Gemona, S.Daniele, Venzone, Tolmezzo; era la fine dello stato patriarcale friulano.
  • 1445 Dopo lunghe trattative il patriarca Ludovico Trevisan accetterà il concordato imposto da Venezia mediante il quale veniva abolito di fatto il diritto di indipendenza del Friuli. Da qui in avanti il Friuli seguirà le vicissitudini della Serenissima Repubblica Veneta.